ma k brave qst ragasse!! sisi!! sn ploplio blave!! sisi!! allola ecco a voi un'altlo capitoletto!!
Mattina.
Christal camminava diretta verso la scuola.
Le cuffie dell’Mp3 infilate nelle orecchie, il volume quasi al massimo, per non sentire gli inutili rumori che la circondavano, e una canzone che le risuonava nella mente.
Somewhere, Within Temptation.
Quella giornata era strana. Faceva così freddo! Le nuvole coprivano tutta la città. Alcuni negozi erano rimasti chiusi.
Christal continuò a camminare per la sua strada, cercando di arrivare a scuola, senza la minima idea di quella che le accadeva intorno. Non sentiva i tuoni che squarciavano il silenzio. Non sentiva lo sbattere delle serrande e di alcune finestre per il forte vento.
No.
Lei sentiva soltanto le sue canzoni.
Le sue innumerevoli canzoni.
E i suoi pensieri.
Così bui, così piccoli in un mondo così grande.
Così drammatici per lei che aveva ancora tutta la vita davanti.
Arrivò a scuola.
Entrò appena in tempo.
Fuori faceva più freddo che mai.
Le nuvole erano nere. Ma che dico?! Più nere del nero!!
C’era movimento dentro la scuola.
Tanto movimento.
Gli studenti avevano tutti quanti le borse in spalla, i professori non si vedevano, e c’era un caos in tutta la scuola.
Christal si avvicinò al suo gruppo, con gli occhi sbarrati.
« Chry, meno male che sei qua! » l’abbracciò Simona.
« Ehi ma… che è successo?! »
« Non hai sentito nulla? » le chiese Kate.
Christal scosse la testa.
« Sta arrivando un temporale che potrebbe spazzare via mezza città! » disse Gabriel.
« Stai scherzando, vero?! » sgranò gli occhi Christal.
« Chry, sembra che ci sia un uragano nei paraggi della città! »
« Ma non può essere! Andiamo ragazzi, fino a ieri era tutto ok! »
« Si, è quello che credevamo anche noi, ma ha preso la prima sponda dell’america solo ieri, ed è arrivato all’improvviso! »
« E perché non ci sono stati i telegiornali con le notizie pronte? »
« Perché si è saputo tutto oggi! Chry, non è uno scherzo, credimi! E tutto vero! » disse Daniel.
Christal si mise una mano tra i capelli castani, e si allontanò leggermente, verso il suo armadietto.
I suoi amici la seguirono.
Appoggiò l’intera borsa dentro l’armadietto, e poi lo chiuse con un tonfo.
« E noi ora che cosa dovremmo fare? » chiese voltandosi di scatto.
Gli amici abbassarono lo sguardo.
« Dovremmo aspettare… » disse Kate.
« Mi chiedo perché sia uscita da casa questa mattina! » si sentì in tutta la scuola.
Si. Lei. Ashley Parkinson.
Si avvicinò al preside, molto più basso di lei e, sventolando la mano per far asciugare lo smalto rosso fuoco appena messo, disse: « Mi scusi, signor preside, ma mi chiedo perché non ci rimandiate tutto quanti a casa! Potrei benissimo far venire una limousine a prendere me e mie sorelle! » sorrise falsamente.
Il preside la guardò.
« Signorina Parkinson, mi dispiace, ma è stato dato l’ordine a tutti di evacuare la città! Non c’è più nessuno ora! »
Christal sgranò gli occhi.
Com’era possibile che in poco più di un’ora, fosse accaduto tutto questo?!
Gli studenti erano tutti nel panico.
Si sentirono le casse aprirsi.
« Tutti gli alunni sono pregati di recarsi nella mensa! »
Subito, una marea di gente si precipitò verso la grande sala da pranzo.
Christal prese per mano Kate e Simona.
« Se arriviamo salvi, allora questa è la volta buona che mi promuovono con un 7! » disse Kate stringendo forte la mano di Christal.
Seguirono la mischia.
Una marea di studenti impazziti!
Ecco quello che vedevano.
E nemmeno la mensa sarebbe bastata per racchiuderli tutti.
Tutto per un uragano non avvistato.
Tutto per qualcosa che nessuno aveva notato.
Entrarono nella mensa.
Era difficile trovare un posto dove mettersi fra tutta quella gente.
Si mollarono, ormai certi di essere al sicuro.
Kate cercava con lo sguardo un posto dove mettersi a sedere.
Il professore di fisica si avvicinò a Daniel e Gabriel.
« Ragazzi, c’è bisogno di aiuto! Dobbiamo cercare tutto quello che può servirci per fare caldo! » disse.
« Professor Watson, che cosa possiamo usare per fare… caldo? » chiese Simona.
« Ci sarebbero i libri… la carta bruciata… il fuoco! » disse Christal.
Il professore la guardò.
« Ottima osservazione, miss Henley! » si voltò.
« Davidson! » disse.
Christal si voltò trattenendo il respiro.
Kate le diede una pacca con la spalla.
« Davidson, tu e la signorina Henley andrete nella biblioteca della scuola, prenderete tutti i libri di fisica, quelli che si trovano normalmente, i più attuali e… quelli più noiosi! »
Christal si guardò attorno.
« Ma… professore, io…! »
« Signorina Henley, l’idea è stata sua, coraggio ora, non sia timida! » disse spingendola fuori dalla mensa assieme a Ryan.
Christal sospirò.
Ryan si avviò per primo verso la biblioteca.
Era immensa!
Christal varie volte era entrata là dentro, e aveva sempre trovato quello che cercava. Ma era troppo grande per poterla esplorare tutta!
Entrarono.
Ryan prese uno di quei carrelli per caricare i libri.
« Vieni? Tranquilla, non cerco di baciarti! » le disse voltandosi.
Christal roteò gli occhi e sbuffò.
Lo seguì.
Si avviarono verso il primo scaffale, e cominciarono a rovistare fra i libri.
« Wow: come curare una libellula… sai quanto me ne frega! » disse Ryan con un libro finissimo tra le mani.
Christal sorrise.
« Watson ha detto di buttare tutti i libri noiosi… se fosse per me li brucerei tutti! » continuò lui.
« Io non direi! I libri sono una bellissima fonte di informazione, e di divertimento! Come fai a dire che sono tutti noiosi? »
« Non dirmi che a te piace leggere! »
« Invece si! Io adoro leggere! Passerei giorni interi a leggere! I libri romantici, sempre con un lieto fine, ma ogni volta sorprendente, e i libri di avventura, dove ti fanno venire l’ansia solo leggendo la prima pagina! Io adoro soprattutto i libri fantasy! La magia, le fate, le streghe! Come fai a non amare i libri?! » gli chiese tornando coi piedi per terra.
Lui alzò le spalle.
« Non lo so… forse dovrei leggerli dal tuo punto di vista… »
Christal sorrise.
« Il mio è un punto di vista piuttosto pessimista! »
« Non credo! Non ti vedo pessimista! »
« Non mi conosci bene! »
« Ti conosco abbastanza da dire che non sei quello che dici di essere! »
Christal lo guardo sorridendo maliziosamente.
« E… sentiamo… che… come sarei io? Dici che mi conosci abbastanza da sapere come sono! » disse incrociando le braccia.
« Ho detto che ti conosco abbastanza per dire che non sei quello che dici di essere! Ma… in effetti… non ti conosco poi tanto bene! »
Christal ridacchiò.
« Non sai nemmeno tu che cosa dire! »
« In effetti… si! È solo che… mi sento… in imbarazzo… con… con te! » disse alzando le spalle e chinandosi per prendere un libro.
Christal si voltò.
« E perché ti senti in imbarazzo con me? »
Lui la guardò.
« Secondo te, perché? »
Christal abbassò la testa e sospirò.
Si grattò il naso, e si voltò prendendo un libro.
Ryan si morse un labbro, e sfogliò il libro che aveva tra le mani.
BOOM!
Una scossa forte.
Forse un terremoto.
Cominciò a ballare tutto.
Pure lo scaffale che Christal aveva davanti.
Si alzò in piedi, cercando di tenersi al carrello.
Ryan lasciò cadere il libro che aveva tra le mani.
Christal stava cadendo a terra.
Le scosse diventavano sempre più forti.
Lo scaffale davanti a lei cominciò a ballare in un modo spaventoso!
« Christal! » urlò Ryan.
BOOM!
Un tonfo.
Polvere.
Tanta polvere.
Il carrello era stato rovesciato.
Non si vedeva e non si capiva nulla!
I libri erano sparsi dappertutto!
Ma loro…
« Grazie! » disse Christal.
Ryan sorrise.
Si era buttato addosso a lei prima che la libreria potesse caderle addosso.
« Comunque… mi… mi stai schiacciando tu, ora! » continuò imbarazzata.
« Oh… sì! Scusa! » arrossì lui.
« Ragazzi? RAGAZZI?! »
« Professore! Siamo qua! » disse Ryan aiutando Christal ad alzarsi.
« Oh! Meno male! Pensavo di avervi mandati alla morte! » sospirò appoggiandosi al muro.
I due si guardarono.
Christal abbassò lo sguardo.
« Ce… ce la fate a recuperare altri libri? » chiese.
I due annuirono.
« Mando altri a cercare assieme a voi… » disse andando via.
Christal sospirò, e poi si voltò verso Ryan.
« Grazie ancora… ti devo la vita! »
Lui alzò le spalle.
« Almeno ho saputo farmi perdonare…! »
Christal sorrise.
Si allontanò verso uno scaffale.
Poi si fermò e si voltò.
« Sai… sto cominciando a cambiare idea riguardo te… »
Ryan sorrise lievemente.
« Speriamo in bene! »
« Certo che sì! »
« Meglio così! »
Christal ridacchiò.
Ditemi km'è...!!
k carino!! XD!
