sn contenta che vi piaccia cs tanto è solo per voi qst storia sn contenta di essere diventata vostra amica.
Lei sussultò e Daniel la fissò curioso. Ellie scosse la testa, ancora stordita.Alcuni compagni si erano girati a guardarla senza interesse.
La lezione continuò tranquillamente, tranne per la prof. Wilson che era assente per motivi sconosciuti.
Il primo giorno di scuola era volato come niente fosse.
Sopra la scuola si estendeva una grande macchia nera di nuvole.Annunciava l’arrivo di pioggia.
“Questa non ci voleva!” pensò Ellie, guardando il cielo.La madre ancora non si faceva vedere, così rischiava di arrivare in ritardo alla lezione di scherma.La praticava da diversi anni ormai. L’arte della spada l’aveva sempre affascinata, spesso sognava di essere un guerriero come quelli di cui aveva tanto letto.Era piuttosto brava, tanto da essere la più brava di tutti corsi.
Il cortile era deserto e della macchina di sua madre non c’era ancora traccia.
<< Ciao! >> qualcuno la salutò, uscendo da scuola. Ellie lo mise a fuoco e lo riconobbe.Era Daniel.
<<ciao.Come mai sei ancora qui?>> domandò lei.
<<e tu?Come mai sei qui?>> rispose a tono lui.
<<aspetto mia madre.>> La discussione si concluse lì. Daniel non volle dirle nient’altro.
Iniziarono a cadere minuscole gocce di pioggia.Il panorama era incantevole, gli alberi erano corrotti dai colori grigi della città.La pioggia dava un effetto quasi irreale e malinconico. Daniel la osservava come catturato in una stretta:
“I suoi occhi. I suoi occhi riflettono quello che lei è.”
Naturalmente questo non glielo disse.Quella ragazza aveva attirato la sua attenzione fin dall’inizio.Non aveva nulla di speciale: corpo esile, folti capelli neri e un espressione infastidita perenne.
Eppure qualcosa in lei gli affermava che era speciale.
<<ti piace la pioggia.Sei malinconica.>> le disse.
<< è una domanda?>> chiese spazientita Ellie.
<<no, è una constatazione.>> rispose Daniel.
<<cosa ti fa pensare io lo sia?>> fece Ellie sgarbata.
“Ma guarda cosa mi tocca sentire!” pensò.
Daniel ci riflesse un po’ e disse:
<<i tuoi occhi.>> Ellie tacque.Aveva maledettamente ragione, e lui lo sapeva.
Non parlarono più.
Una macchina parcheggiò davanti alla scuola. Helen scese e fece cenno a Ellie di andare.
Salutò Daniel e si infilò in macchina.
sn contenta che vi piaccia cs tanto è solo per voi qst storia sn contenta di essere diventata vostra amica.
Lei sussultò e Daniel la fissò curioso. Ellie scosse la testa, ancora stordita.Alcuni compagni si erano girati a guardarla senza interesse.
La lezione continuò tranquillamente, tranne per la prof. Wilson che era assente per motivi sconosciuti.
Il primo giorno di scuola era volato come niente fosse.
Sopra la scuola si estendeva una grande macchia nera di nuvole.Annunciava l’arrivo di pioggia.
“Questa non ci voleva!” pensò Ellie, guardando il cielo.La madre ancora non si faceva vedere, così rischiava di arrivare in ritardo alla lezione di scherma.La praticava da diversi anni ormai. L’arte della spada l’aveva sempre affascinata, spesso sognava di essere un guerriero come quelli di cui aveva tanto letto.Era piuttosto brava, tanto da essere la più brava di tutti corsi.
Il cortile era deserto e della macchina di sua madre non c’era ancora traccia.
<< Ciao! >> qualcuno la salutò, uscendo da scuola. Ellie lo mise a fuoco e lo riconobbe.Era Daniel.
<<ciao.Come mai sei ancora qui?>> domandò lei.
<<e tu?Come mai sei qui?>> rispose a tono lui.
<<aspetto mia madre.>> La discussione si concluse lì. Daniel non volle dirle nient’altro.
Iniziarono a cadere minuscole gocce di pioggia.Il panorama era incantevole, gli alberi erano corrotti dai colori grigi della città.La pioggia dava un effetto quasi irreale e malinconico. Daniel la osservava come catturato in una stretta:
“I suoi occhi. I suoi occhi riflettono quello che lei è.”
Naturalmente questo non glielo disse.Quella ragazza aveva attirato la sua attenzione fin dall’inizio.Non aveva nulla di speciale: corpo esile, folti capelli neri e un espressione infastidita perenne.
Eppure qualcosa in lei gli affermava che era speciale.
<<ti piace la pioggia.Sei malinconica.>> le disse.
<< è una domanda?>> chiese spazientita Ellie.
<<no, è una constatazione.>> rispose Daniel.
<<cosa ti fa pensare io lo sia?>> fece Ellie sgarbata.
“Ma guarda cosa mi tocca sentire!” pensò.
Daniel ci riflesse un po’ e disse:
<<i tuoi occhi.>> Ellie tacque.Aveva maledettamente ragione, e lui lo sapeva.
Non parlarono più.
Una macchina parcheggiò davanti alla scuola. Helen scese e fece cenno a Ellie di andare.
Salutò Daniel e si infilò in macchina.
